Come fare workforce planning in un call center

Organizzare il lavoro in un call center non è solo una questione di turni. Dietro una gestione efficiente del personale si cela un’attività strategica fondamentale: il workforce planning. Letteralmente “pianificazione della forza lavoro”, questo processo consente di ottimizzare la distribuzione degli operatori, migliorare il servizio clienti e ridurre i costi operativi.

Ma come si fa workforce planning in un call center? Quali strumenti servono? E come si gestiscono le previsioni di chiamata e la disponibilità degli operatori? In questo articolo risponderemo a tutte queste domande, con un focus pratico e orientato alle esigenze dei contact center moderni, sia inbound che outbound.

Cos’è il workforce planning in un call center

Il workforce planning è il processo con cui un call center organizza le risorse umane per garantire la copertura ottimale dei flussi di chiamata. Non si tratta solo di assegnare i turni, ma di prevedere la domanda di lavoro, stimare il traffico telefonico e assegnare gli operatori in base alle loro competenze, disponibilità e performance.

Un piano efficace permette di:

  • Evitare sovraccarichi o tempi morti
  • Migliorare i tempi di risposta e la soddisfazione del cliente
  • Ottimizzare il costo per chiamata
  • Ridurre l’assenteismo e aumentare il coinvolgimento del team

Perché è così importante nel settore dei call center inbound e outbound

Nel call center inbound, il workforce planning è cruciale per garantire che le chiamate in entrata vengano gestite senza tempi di attesa eccessivi. Se ci sono troppi pochi operatori, il rischio è perdere chiamate e clienti. Se ce ne sono troppi, si sprecano risorse.

Nel call center outbound, la pianificazione serve a massimizzare l’efficacia delle campagne. Ad esempio, serve sapere quando è più probabile contattare i lead, quali operatori sono più performanti e quante chiamate si possono realisticamente effettuare in una giornata.

Le fasi del workforce planning

Per strutturare un piano efficace, è utile seguire un processo suddiviso in fasi:

Analisi storica dei volumi

La prima fase consiste nel raccogliere i dati storici del traffico telefonico. In un call center inbound si analizzano giorni, orari, durata media delle chiamate, tempi di attesa e picchi stagionali. Nel call center outbound si valutano i tassi di risposta, i momenti di maggiore produttività e le performance delle campagne precedenti.

Previsione della domanda

Sulla base dei dati raccolti, si sviluppano modelli previsionali che stimano il numero di chiamate in entrata o contatti da effettuare. Questo è uno degli aspetti più delicati del workforce planning, perché un errore nella stima può compromettere l’intera organizzazione del lavoro.

Le previsioni devono tener conto di:

  • Stagionalità (es. saldi, festività)
  • Lanci di nuovi prodotti o campagne marketing
  • Eventi imprevisti o emergenze
  • Tendenze di crescita o calo nel volume delle chiamate

Calcolo del fabbisogno di personale

Una volta stimata la domanda, si passa al calcolo delle ore lavorative necessarie. Qui entra in gioco un altro indicatore chiave: l’AHT (Average Handling Time), cioè il tempo medio di gestione di una chiamata.

Supponiamo che in una giornata siano previste 1000 chiamate e che l’AHT sia di 5 minuti. Il totale delle ore da coprire sarà:

1000 x 5 min = 5000 minuti → circa 83 ore di lavoro netto

Considerando pause, assenze, formazione e margine d’errore, si aggiunge un coefficiente di sicurezza per determinare il numero di operatori necessari.

Assegnazione dei turni

Qui entrano in gioco le regole di scheduling. Gli operatori non sono numeri: hanno disponibilità, esigenze personali, skill e diritti contrattuali. È fondamentale creare turni equilibrati, rispettare le normative (es. riposo minimo, pause, ferie) e, dove possibile, adottare logiche di turnazione automatizzata.

Molti call center oggi utilizzano software specifici per la gestione turni call center, con funzionalità di auto-scheduling e dashboard intuitive per la visibilità in tempo reale.

Monitoraggio e aggiustamenti

Un piano statico non basta. Il workforce planning richiede monitoraggio costante: se il traffico reale differisce da quello previsto, bisogna intervenire subito con azioni correttive.

Esempi:

  • Se c’è un picco imprevisto, si può attivare personale in standby o ricorrere al lavoro da remoto
  • Se il traffico è inferiore al previsto, si possono anticipare pause o assegnare compiti secondari (formazione, follow-up)

Quali strumenti utilizzare in un call center

La tecnologia oggi è fondamentale per supportare il workforce planning. Alcuni strumenti utili includono:

  • WFM software (Workforce Management): piattaforme che gestiscono tutto il processo, dalla previsione dei volumi alla pianificazione dei turni.
  • CRM integrato con VoIP: consente di raccogliere e analizzare in tempo reale i dati sulle chiamate.
  • Dashboard di performance: per visualizzare i KPI più rilevanti (AHT, FCR, ASA, tasso di assenteismo)
  • Strumenti di analisi predittiva: basati su intelligenza artificiale, capaci di migliorare le stime di chiamata e ottimizzare la gestione delle risorse

Gli errori da evitare nella pianificazione del personale

Anche i call center più esperti possono commettere errori nel workforce planning. Ecco i più comuni:

  • Non aggiornare le previsioni: i modelli previsionali vanno rivisti periodicamente per riflettere cambiamenti nel business o nel comportamento dei clienti.
  • Sottovalutare l’importanza della formazione: pianificare turni senza tenere conto dei momenti dedicati alla formazione può creare buchi operativi.
  • Ignorare il benessere degli operatori: turni troppo lunghi o squilibrati generano stress e calo della produttività.
  • Assenza di flessibilità: è fondamentale prevedere margini per assenze, imprevisti o variazioni improvvise della domanda.

I vantaggi di un workforce planning efficace per i call center

Un workforce planning fatto bene può trasformare radicalmente le performance di un call center. Tra i principali benefici:

  • Riduzione dei costi: meno straordinari, meno operatori inattivi, meno risorse sprecate
  • Miglioramento della customer experience: tempi di attesa ridotti, maggiore disponibilità e continuità del servizio
  • Aumento della produttività: ogni operatore lavora nei momenti di massimo impatto
  • Maggiore motivazione e fidelizzazione del team: un’organizzazione equa e trasparente genera fiducia e coinvolgimento

Pianifica il tuo call center con efficienza: richiedi una demo gratuita di SiDial

Una pianificazione efficace del personale è possibile solo con gli strumenti giusti. SiDial è un software pensato appositamente per i call center inbound e outbound, che semplifica ogni fase del workforce planning: dalle previsioni di traffico alla gestione dei turni, fino al monitoraggio in tempo reale delle performance.

Richiedi ora una demo gratuita e scopri come SiDial può aiutarti a ottimizzare la gestione operativa del tuo call center, migliorare la produttività e garantire un servizio clienti sempre all’altezza.